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palpèbra neppure.
«Il gatto sta abbandonato sul fienile: è leggiero come
uno straccio. Sembra la pelliccia distaccata di un anima-
le spellato.
«C è un bambino acculattato per terra. E sento io il
freddo che deve sentire la ciccia posteriore di quel bam-
bino.
«I passeri sul cornicione e nelle loro buche sono brut-
ti, scarmigliati: hanno dei buchi, delle ditate di cenere
bruna nel piumino del collo  sembra che abbiano il
gozzo. Ristagna, caglia, la vita nel cortile.
«Che cortile morto!»
* * *
«Alleluia!
Letteratura italiana Einaudi 161
Giovanni Faldella - Le «Figurine»
«È ricomparso il sole. Risorge l aja.
«Spiccano sul suolo i gusci d uovo, i pezzi di carta
bianca, le buste di lettere stracciate, i fogli di carta az-
zurra che avevano accartocciato zuccaro e caffè, e scin-
tillano i tritoli minimi di madreperla incastrati nella cre-
ta.
«Il gallo felicemente regnante ricupera la sua majesta-
tem; l altro rilegato alla sua isola d Elba, voglio dire al
suo impero rachitico, somiglia una rachitide ma ferrea e
uncinata. Passeggia alzando gli speroni lunghissimi e
dandosi l aria di gallastrone.
«I passeri lasciviscono fulminei sulle gronde; si perse-
guitano da un tetto all altro; strada facendo bezzicano
per aria delle coppie di mosconi amorosi; alcuni portano
delle pagliuzze in bocca, degli stuzzicadenti come se
uscissero da una trattoria. I passeri maschi hanno il bec-
co nero di inchiostro, il bavaglino nero, due perle bian-
che laterali, la testa stupendamente castana, come l aves-
sero tuffata nella madre del caffè; le passere, le femmine,
sono grigie e lucenti come fiori di sabbia.
«Il tacchino ritorna solenne quale un archimandrita,
supremo come una Corte di Cassazione, grandioso co-
me il tempio degli Ebrei a Torino. Esso fa glu-glu-glu-
glu. E pare voglia sorbire un lago.
«Le galline allungano le gambe a ritroso, scuotono la
polvere dal dosso dimenando il groppone come somare.
Le piú operose raspano scagliandosi di dietro ciò che
non torna per loro. Le pigre fanno voci di cantarana (ra-
ganella). Alcune beccano calcinaccio allo zoccolo della
muraglia per procacciarsi lo smalto che loro occorre per
fabbricare il guscio dell uovo. Altre si nettano i baffi nel
tovagliolo della terra. Due o tre bevono e ascoltano la
bevuta.
Il gallo giovane con le ali basse radenti il suolo corre
verso una gallina come un carro falcato o una nave co-
razzata.
Letteratura italiana Einaudi 162
Giovanni Faldella - Le «Figurine»
«Una gallina si fa sentire, e poi schizza da un covile
facendo:
«coco-coco-coco-coco-dec,
«coco-coco-coco-dec,
«coco-coco-dec,
«cocco-dec-coco-dec-cocco-dec.
«Essa schiamazza perché ha fatto l uovo, e sembra
annunzi di avere scoperto una nuova bussola per la mo-
rale o per la politica.
«Compare una chioccia abbaruffata dalla superbia
della sua maternità ipotetica, traendosi dietro pulcini
non suoi. Questi si dilungano da essa per una festuca e
poi la raggiungono con una fitta di passi velocissimi
quasi eguali a quelli elettrici dei quagliotti. È un formi-
colío quello dei pulcini: un po sono fra le gambe alla
chioccia: un po davanti, un po le si addopano: di punto
in bianco le montano sulla schiena.
«E la chioccia,  chioccia raucamente e arrogante-
mente contro tutta la corte, contro tutto il suo universo.
«Passa sul pezzo di cielo azzurro, che fa da cupola al
cortile, una riga, una schiera, una ventola di colombi; e
ripassa. Fanno ombra nel cortile; sembrano pezze diste-
se per il passaggio dell arcivescovo.
«Il cortile è tutto gajo, è tutto vivo.
«Il bambino cammina appoggiato al carruccio.
«Il gatto compare splendido, irto di baffi e di coda
nella cornice dell abbaíno.
«Il cane si leva, si stira, e sbaviglia, e poi abbaja rin-
tronando. Ha sentito dei rumori.
«Giungono molti rumori nel cortile: giunge il picchio
metallico e fonico dell incudine di un fabbro-ferrajo:
giunge il muggito di una vacca che pare si prolunghi e
tremoli sotto il pedale di un organo; e poi una voce ga-
gliarda, puntuta, profonda, che sembra tirata su con il
succhiello o con il secchiello.
«La conosco: è la voce dell asino, di codesto tenore
Letteratura italiana Einaudi 163
Giovanni Faldella - Le «Figurine»
potente e sublime ed asmatico della creazione. Conosco
persino l asino di cui si tratta. Deve essere il professo-
re& no! è il somaro dell acetajo monferino.
«Sui comignoli la gallina faraona strepita e martella
con la sua voce di zinco. Poi vola giú e prima di volar giú
stacca ed innalza le ali sulla schiena, come uno scarabeo.
«Entra la ragazza minore e depone nell aja un cuccio-
lino forestiero, trovato per via, il quale le rotola ai piedi
al pari di un gomitolo. Il cane della corte, per non essere
da meno, si avvolge anch esso attorno le gonne di lei; le
dà una zampa, quindi l altra, quindi si leva per darle tut-
te e due come un leone rampante nell insegna di [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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