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questo. Distruggerò la vostra città pietra dopo pietra. Seguirete la stessa
sorte di Charn, di Felinda, di Sorlois e di Bramandin.
Finalmente Digory riuscì ad afferrare la strega per la caviglia, ma quella,
spingendo indietro il tallone, gli sferrò un calcio proprio in bocca. Il dolore
fu tale che Digory lasciò andare la presa: aveva un grosso taglio sul labbro
e la bocca sporca di sangue.
Vicinissime, arrivarono le grida tremanti di zio Andrew:  Signorina...
giovane amica, la prego, cerchi di comporsi.  Digory tentò ancora di af-
ferrarla, stavolta per i talloni, ma Jadis riuscì nuovamente a liberarsi. Intan-
to continuava imperterrita a stendere i presenti con l'asta di ferro. Al terzo
tentativo Digory le afferrò il calcagno, lo tenne stretto più che poteva e
gridò a Polly:  Vai!  Sì, stavolta c'era riuscito. I volti contratti e im-
pauriti scomparivano a uno a uno, il silenzio si era sostituito al tumulto
della folla. Non si sentivano voci, tranne quella di zio Andrew. Accanto a
Digory, avvolto nelle tenebre, lo zio continuava a lamentarsi:  Sto deli-
rando? È arrivata la fine? No, non potrei sopportarlo. Non è giusto. Io... io
non ho mai voluto fare il mago. Non sono un mago, c'è stato un malinteso.
È tutta colpa della mia madrina. Protesterò, qualcuno dovrà pure ascoltar-
mi. Nelle mie condizioni di salute, poi... E dire che provengo da un'antica
famiglia del Dorsetshire.
"Accidenti!" pensò Digory. "Non avevo nessuna intenzione di portarlo
con noi. Ma che bella festa!" Poi, ad alta voce:  Ehi, Polly, ci sei?
 Sì, sono qui. Non continuare a spingere, per favore.
 Guarda che non spingo  replicò Digory. Ma prima di poter aggiun-
gere qualcosa, sbucarono nella foresta verde, accogliente e assolata.
Non appena uscirono dallo stagno, Polly gridò:  Guarda, Digory! Ab-
biamo portato il cavallo con noi. E anche il signor Ketterly. C'è persino il
cocchiere. Questa sì che è stata una bella pesca.
Non appena la strega si rese conto di essere tornata nella Foresta di
Mezzo, si fece pallida e cominciò ad accasciarsi, fino a che il viso sfiorò la
criniera del cavallo: si vedeva che stava molto male. Zio Andrew tremava.
Fragolino, invece, scosse la testa, lanciò un nitrito e sembrò sentirsi subito
meglio. Si era finalmente acquietato e le orecchie, prima abbassate all'in-
dietro, erano ritornate nella posizione originaria, ben dritte sulla testa e gli
occhi non più fiammeggianti.
 Va tutto bene, vecchio mio  disse il vetturino, carezzandolo sul col-
lo.  Va tutto benissimo, stai tranquillo. E Fragolino fece la cosa più natu-
rale del mondo. Visto che aveva una gran sete (non c'era da meravigliarse-
ne), s'incamminò verso lo stagno più vicino e ci entrò per dissetarsi. Di-
gory teneva ancora ben stretto il calcagno della strega e Polly non aveva
mai lasciato la mano di Digory. Il vetturino, dal canto suo, teneva una ma-
no sulla criniera di Fragolino e zio Andrew, ancora tremante, gli aveva af-
ferrato l'altra, senza mollarla.
 Presto  esclamò Polly, lanciando un'occhiata a Digory.  Presto,
l'anello verde!
Così il povero Fragolino non poté dissetarsi. Tutta la comitiva si trovò
immersa nelle tenebre, il cavallo cominciò a nitrire e zio Andrew a piagnu-
colare. Digory si lasciò sfuggire un:  Questa sì che è una fortuna!
Ci fu una breve pausa, quindi Polly disse:  Non dovremmo essere nel-
le vicinanze, ormai?
 Ci troviamo già da qualche parte. Per lo meno mi sembra di stare su
una superficie solida  rispose Digory.
 A pensarci bene, anch'io ho la stessa sensazione. Ma perché è così
buio? Digory, credi che siamo entrati nello stagno sbagliato?
 Può darsi che siamo proprio a Charn. Forse l'abbiamo raggiunta nel
cuore della notte.
 Questa non è Charn  intervenne la strega.  È un mondo vuoto, è
il nulla.
E in effetti si trattava di un luogo indefinito come il nulla. Non c'erano
stelle, il buio era così fitto che non riuscivano a vedersi l'uno con l'altro,
tanto che sembrava inutile tenere gli occhi aperti. Sotto i piedi avevano
una superficie fredda e piatta, che poteva anche essere terra; certo non era
erba o legno. L'aria era fredda e asciutta e non spirava un alito di vento.
 La mia ora è giunta  disse la strega con una voce che avrebbe fatto
rabbrividire chiunque.
 Non parli così, signorina  balbettò zio Andrew.  La prego, non [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]

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